Situazione economica attuale
Crescita economica e dinamiche del PIL
Dopo un’accelerazione al 2,8% nel 2024, la crescita del PIL della Bulgaria è prevista in rallentamento: attorno al 2% nel 2025 e al 2,1% nel 2026 secondo le proiezioni della Commissione europea . L’OCSE offre una previsione leggermente più ottimistica, stimando un +2,6 % per il 2025 e +2,3 % per il 2026.
Il primo trimestre del 2025 ha evidenziato un’espansione del PIL del 3,1% annuo, grazie soprattutto al traino dei consumi privati.
Inflazione, disoccupazione e finanze pubbliche
Nel 2024 l’inflazione media si è attestata al 2,6%, mentre le previsioni per il biennio 2025–2026 indicano un moderato contenimento dei prezzi. Il tasso di disoccupazione, già basso nel 2024, è atteso in diminuzione: 4,0% nel 2025 e 3,8% nel 2026.
Il deficit pubblico, dopo il -3,0% del 2024, si stabilizzerà intorno al -2,8% nei due anni successivi. Il debito pubblico crescerà leggermente, arrivando al 27,1% del PIL entro il 2026, comunque tra i più contenuti in Europa.
Fattori trainanti e ostacoli sul fronte economico
La spinta principale deriva dai consumi interni, sostenuti da robusti redditi reali e da un buon accesso al credito. Le esportazioni stanno risentendo delle incertezze globali e della riduzione della domanda estera.
L’aumento degli investimenti pubblici, grazie alla maggiore capacità di assorbimento dei fondi UE, dovrebbe contribuire a sostenere la domanda interna.
La transizione verso l’euro: il 2026 come anno cruciale
Il percorso verso l’eurozona
Il 4 giugno 2025, Commissione e BCE hanno confermato che la Bulgaria soddisfa i criteri di convergenza per l’euro: stabilità dei prezzi, bilanci pubblici in ordine, tassi di interesse adeguati e cambio stabile. Il 24 giugno, il Parlamento europeo ha approvato il passaggio, seguito dall’ok definitivo del Consiglio e dell’Eurogruppo.
Il 1° gennaio 2026, con tasso di cambio fissato a 1,95583 leva per euro, la Bulgaria diventerà ufficialmente il ventunesimo Paese dell’eurozona.
Impatti attesi e reazioni del mercato
Fitch Ratings, seguito all’approvazione, ha rialzato il rating sovrano della Bulgaria a BBB+, riconoscendo il potenziale beneficio in termini di maggiore stabilità monetaria, riduzione dei costi di scambio e accesso più agevole a finanziamenti esterni.
L’adozione dell’euro rappresenta una tappa simbolica di forte integrazione europea, anche se non mancano le divisioni nel fronte interno. I sondaggi indicano un’opinione pubblica divisa, con circa il 45% favorevole e il 53% contrario (marzo 2025).
Opportunità e sfide future
- Vantaggi: più facilità nei commerci, riduzione del rischio valutario, attrazione di investimenti esteri e risparmio sui costi di conversione finanziaria.
- Possibili criticità: timori di aumento dei prezzi al consumo (come accaduto in altri Paesi adottanti); tuttavia, esperienze recenti (es. Croazia) suggeriscono effetti inflattivi contenuti.
- Rischi strutturali: persistono sfide legate alla produttività, al sistema politico e istituzionale, e alla modernizzazione amministrativa.
Conclusione
La Bulgaria si trova oggi in una fase di transizione economica cruciale: l’economia rallenta leggermente, ma rimane resiliente grazie ai consumi interni e agli investimenti pubblici. L’adozione dell’euro nel 2026 costituisce una svolta strategica, capace di offrire stabilità e opportunità, ma richiede una gestione attenta per mitigare i timori sociali e valorizzare i benefici reali del nuovo contesto monetario.