Il decreto del ministero dell’Economia, recentemente approvato al Senato e in attesa del via definitivo dalla Camera, è pensato per stimolare e accompagnare le imprese italiane nella loro espansione internazionale, con un focus particolare su mercati emergenti come l’India e l’Africa.
Obiettivo strategico: creare condizioni favorevoli affinché le aziende nazionali possano esplorare e consolidare nuove rotte commerciali, superando le resistenze imposte dai dazi internazionali, sempre più stringenti.
Focus geografici prioritari:
- India: Paese in rapida ascesa economica, considerato cruciale per il progetto Paese — grazie a piani infrastrutturali ambiziosi, crescita demografica e apertura agli investimenti esteri — e rappresenta una leva fondamentale per il Made in Italy, soprattutto nei settori dell’agroindustria, delle energie rinnovabili, della mobilità e delle infrastrutture.
- Africa: sebbene l’articolo menzioni il continente in titolo, le informazioni trovate si concentrano sull’India. Tuttavia, il riferimento suggerisce uno sguardo verso mercati africani in formazione, potenzialmente strategici per la manifattura italiana.
Strumenti a supporto delle imprese:
Il pacchetto di interventi include promozioni, finanziamenti e servizi mirati all’espansione internazionale delle aziende. In particolare:
- ICE, l’Agenzia per il Commercio Estero, organizza missioni e fiere con un investimento significativo per favorire il contatto diretto tra imprese italiane e realtà straniere.
- CDP e SACE forniscono strutture finanziarie e assicurative, mentre SIMEST promuove strumenti di capitalizzazione e presenza diretta nei territori esteri, offrendo assistenza qualificata alle imprese.
Categorie d’intervento chiave:
- Promozione commerciale e affiancamento operativo nelle missioni all’estero;
- Finanza agevolata e assicurativa per mitigare i rischi legati all’export;
- Presenza istituzionale concreta nei mercati target (es. apertura di uffici o rappresentanze).
Contesto strategico e opportunità:
Questa manovra si inserisce nel contesto della “diplomazia della crescita”, volta a rafforzare le connessioni economiche internazionali dell’Italia. L’indirizzo è chiaro: accompagnare le imprese nei territori con maggior potenziale di sviluppo, superando ostacoli quali barriere daziarie o complessità normative.